JOSEMARÍA ESCRIVÁ, Il santo rosario – Misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi, luminosi, Ares, Milano 2003, pp. 120, euro 15, ISBN 88-8155-261-2.
Come per il passato, anche oggi il Rosario deve essere arma potente per vincere nella lotta interiore e dare aiuto a tutte le anime.
Onora con la tua lingua la Madonna il Signore chiede riparazione e lodi dalla tua bocca.
Che tu sappia e voglia seminare in tutto il mondo la pace e la gioia con questa mirabile devozione mariana e con la tua vigilante carità.
Al lettore
Queste righe non sono state scritte per donnicciole. Sono state scritte per uomini, per uomini veri che sicuramente, in qualche occasione, avranno elevato il proprio cuore a Dio, esclamando con il salmista: Notam fac mihi viam in qua ambulem, quia ad te levavi animam meam. Mostrami la via da percorrere, perché a te ho innalzato l’anima mia ( Sal 142, 8 ).
A questi uomini devo dire un segreto, una verità che potrebbe diventare veramente l’inizio del cammino per il quale Cristo vuole condurli. Amico, se vuoi essere grande, fatti piccolo.
Per essere piccolo bisogna credere come credono i bambini, amare come amano i bambini, abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, pregare come pregano i bambini.
E queste cose, tutte insieme, sono necessarie per tradurre in pratica quanto sto per dirti in queste righe:
L’inizio del cammino che ha per termine l’amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna.
– Vuoi amare la Vergine? E allora parla con Lei, cerca di conoscerla. Come? Recitando bene il suo Rosario.
– Ma nel Rosario diciamo sempre le stesse cose! Le stesse cose? Non si dicono sempre le stesse cose coloro che si amano? Non sarà che il tuo Rosario risulta monotono perché, invece di pronunciare parole come un uomo, stai lì assente, ed emetti suoni senza senso, perché il tuo pensiero è lontano da Dio? E poi, guarda: prima di ogni decina, si indica il mistero da contemplare . Tu… hai contemplato almeno una volta questi misteri?
Fatti piccolo . Vieni con me e vivremo – ecco il nocciolo della mia confidenza – la vita di Gesù, di Maria e di Giuseppe.
Ogni giorno faremo qualcosa di nuovo per loro. Ascolteremo le loro conversazioni famigliari. Vedremo crescere il Messia.
Ammireremo i suoi trent’anni di vita nascosta…
Assisteremo alla sua Passione e alla sua Morte… Resteremo attoniti di fronte alla gloria della sua Risurrezione…
In una parola: contempleremo, pazzi di Amore (non c’è altro amore che l’Amore), tutti i momenti della vita di Gesù. Credo che ogni cattolico sia rimasto sorpreso, davvero felicemente, dalla possibilità che a breve il nome di Giovanni Paolo II sia completato con il titolo di «Magno».
In effetti, il pontificato dell’uomo venuto da un «paese lontano» lascia senza fiato. Gli oppositori di Woityla, che non hanno mai smesso di reiterare i loro attacchi, sembrano perdere inesorabilmente colpi di fronte all’evidenza. Di fronte alla santità di un uomo capace di non badare neppure alla fatica e alle limitazioni imposte dai suoi anni pur di seguire docilmente il soffio dello Spirito.
Giovanni Paolo II nel passato ottobre è riuscito a regalare (per l’ennesima volta) una grande emozione al suo Gregge. Non solo ha proclamato a gran voce l’anno del Rosario, ma con la splendida lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (tutta da meditare, da rileggere e da approfondire di nuovo per scoprire sempre nuovi punti di luce) ha aggiunto alla tradizione della Chiesa ben cinque nuovi misteri, i misteri «luminosi», legati alla vita terrena di nostro Signore. Ogni credente ha così potuto mettere alla prova la conoscenza delle relative pagine del Vangelo per iniziare a contemplare con gli occhi del cuore le nuove tappe mariane suggerite dal Papa.
Da quando è stato consegnato alle stampe il testo di Giovanni Paolo II, sono fiorite numerose iniziative editoriali, che hanno sensibilizzato i credenti, fornendo un utilissimo aiuto per migliorare la recita della preghiera mariana per eccellenza. Tra i libri usciti segnaliamo in particolare quello scritto da Josemaría Escrivá, il sacerdote spagnolo fondatore dell’Opus Dei, canonizzato in piazza san Pietro proprio lo scorso ottobre.
La prima edizione vide la luce nei lontani anni ‘30 ed ebbe, con il passare degli anni, un successo crescente. Merito senza dubbio dello stile diretto e coinvolgente dell’autore.
Una parola calda e confidenziale, da fratello più grande, che insegna a ripensare i momenti focali della vita di Gesù, per contemplarli intensamente mentre i grani della corona scorrono tra le dita, trasformando un quarto d’ora della propria giornata in un dialogo d’amore con Dio e la Madonna. La nuova edizione del Santo Rosario presenta i cinque nuovi misteri luminosi accompagnati dalle riflessioni, scelte tra le opere più note, di Josemaría Escrivá. Come è ovvio, i commenti non facevano parte della struttura originaria del libro, ma sono stati collocati in una utilissima appendice che favorirà ai lettori la completa meditazione dei misteri del Rosario.
Da segnalare la bella veste grafica che contraddistingue il volume. Le illustrazioni dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi sono tratte dalle ceramiche realizzate da Palmira Laguéns su disegno di José Alzuet per il santuario di Torreciudad, nell’alto Aragonese, promosso da san Josemaría Escrivá sul luogo dove, sin dal secolo XI, venne venerata una statua romanica della Madonna. Le illustrazioni dei misteri luminosi sono tratte da acquerelli originali del pittore italo-svizzero Giorgio Del Lungo. Riportiamo di seguito il commento del primo mistero luminoso, il Battesimo del Signore nelle acque del Giordano:
«Con il Battesimo, Dio nostro Padre ha preso possesso della nostra vita, ci ha incorporati alla vita di Cristo e ci ha mandato lo Spirito Santo.
La forza e il potere di Dio illuminano la faccia della terra.
Faremo ardere il mondo, nelle fiamme del fuoco che sei venuto a portare sulla terra!… E la luce della tua verità, Gesù nostro, illuminerà le intelligenze, in un giorno senza fine.
Io ti sento esclamare, mio Re, con voce viva, tuttora vibrante. «Ignem veni mittere in terram, et quid volo nisi un accendatur?» (Lc 12, 49). – E rispondo – con tutto me stesso – con in miei sensi e le mie facoltà: «Ecce ego: quia vocasti me!» (1 Sam 3, 9).
Il Signore ha posto nella tua anima un sigillo indelebile, per mezzo del Battesimo: sei figlio di Dio.
Bambino: non ardi dal desiderio di far sì che tutti lo amino?».
(A cura di a. r.)