“Il Giornale”, 14.12.02
SCUOLA, ARRIVANO LE AULE PER PREGHIERA E MEDITAZIONE
La Moratti ha ribadito l’obbligo di esporre il crocifisso in tutte le
classi.
Favorevoli i genitori cattolici, proteste della sinistra
di Francesca Angeli Crocifisso in tutte le classi ma non solo. Ogni istituto scolastico potrÃ
mettere a disposizione degli studenti un “apposito ambiente” dove buddhisti,
induisti, musulmani, quaccheri e scintoisti possano dedicarsi “a momenti di
raccoglimento e meditazione”. Il ministro della Pubblica istruzione, Letizia
Moratti, con una direttiva invita i dirigenti scolastici non soltanto ad
assicurare “l’esposizione del crocifisso nelle aule” ma anche a rendere
“disponibile un apposito ambiente da riservare, fuori dagli obblighi ed
orari di servizio, a momenti di raccoglimento e di meditazione dei
componenti della comunità scolastica che lo desiderino”.
Dunque lo studente, magari pure per evitare un’interrogazione inaspettata,
potrà alzare le mano e chiedere di uscire dalla classe per l’esigenza di
una meditazione urgente? Per la verità la direttiva emanata il 3 ottobre
scorso non pare abbia avuto molto seguito nelle scuole, dove i ragazzi sono
già seppelliti dalle materie di studio e tra le ore di lezione non sembra
possa rimanere molto tempo per meditare. La Moratti aveva annunciato il
ritorno del crocifisso in tutte le aule nel settembre scorso e le proteste
degli anticlericali avevano finito per oscurare le vera novità della
direttiva del ministero, ovvero quella che riguarda la concessione da parte
dei dirigenti scolastici, di appositi ambienti “nel rispetto delle diverse
convinzioni e credenze”:
[.] In classe si deve studiare, dice il presidente dell’Associazione
nazionale presidi (Anp) Giorgio Rembado. La creazione di spazi di
raccoglimento e meditazione” nelle scuole rappresenterebbe “una
sovrapposizione rispetto ai luoghi di culto, con funzioni diverse da quelle
tipiche della scuola”.
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