“Autorizzano di nuovo ciò che la legge 40 e gli elettori avevano proibito”
di Marina Valensise
Tratto da “il Foglio” del 21 luglio 2006
Di fatto, il più grande genetista italiano, il ricercatore all’avanguardia per i suoi studi di embriologia, pensa che il Senato approvando quella mozione abbia impegnato il governo italiano a violare la legge votata dal Parlamento e ratificata dal referendum. Se le parole hanno un senso, infatti, la nuova maggioranza di sinistra autorizza la sperimentazione sugli embrioni che l’art.13 della legge 40 espressamente vieta. “Paola Binetti non so se dorma o sia sveglia, ma nel momento in cui metti mano all’embrione congelato per vedere se è vivo, lo devi scongelare. Gliel’ho detto mille volte. E per scongelarlo devi metterlo in cultura per stabilire se è vivo o morto: a quel punto o lo impianti in un utero, o lo usi per sperimentazioni. Ma se non c’è un utero pronto ad accoglierlo, lo usi per sperimentazione”. E’ per questo, dunque, che anche Dallapiccola ha l’impressione di una presa in giro. “Allora ditelo chiaramente, anziché stare a parlare di sostegno e valorizzazione della ricerca sulle staminali adulte e embrionali. L’unica roba seria sarebbe stato accettare la formula chiara della mozione Bottiglione: siamo contro le ricerche sulle staminali derivate da embrione, perché siamo contrari alla distruzione dell’embrione. Invece si è preferito girare la frittata: finanziamo la ricerca sulle staminali adulte e cordonali, però vogliamo vedere se gli embrioni congelati sono ancora vivi … Come se gli italiani non capissero che in questo modo si autorizza la sperimentazione sugli embrioni, che è proprio quello che la legge 40 ha vietato”.
Certo, per professarsi un cattolico adulto, il presidente del Consiglio Romano Prodi e i suoi seguaci della Margherita avrebbero potuto mostrarsi più accorti. “La carne è debole”, osserva Dallapiccola. “E gli interessi di partito sono superiori al principi di coscienza. Se i cattolici adulti in Senato non hanno capito che quella mozione è una sconfitta, devono avere un ottimismo geneticamente determinato. Di fatto è una sconfitta per tutti coloro che nell’area cattolica e non solo, visto che Scienza e vita è un comitato trasversale che accoglie laici e cattolici, tenevano saldo il principio che la vita inizia al momento del concepimento”.
Quanto all’impraticabilità politica di una mozione che non si sa a cosa impegni il governo, se a cassare l’art.6 del programma quadro, e quindi a mantenere la minoranza di blocco, o se ad approvarlo, e dunque a disattendere lo stesso voto del Senato, Dallapiccola dice: “Mussi ha ribadito: ‘noi continueremo da ago della bilancia a fregare la minoranza di blocco’. Di fatto abbiamo aperto una breccia alla sperimentazione sugli embrioni crioconservati. E anche i biologi come Ignazio Marino che citano come esempio il successo delle staminali nate per partenogenesi, cioè non da embrioni, non si rendono conto che una cosa è la ricerca di base, altra cosa è finalizzarla ad attività applicative. Il successo attraverso la duplicazione del genoma materno è un fenomeno al quale guardiamo tutti con curiosità, ma avviene occasionalmente in natura e determina cellule con carattere tumorale. Ora non vorrei mettermi a fare ricerche di base su una cellula che ha un genoma patologico, scambiandolo per qualcosa che abbia una potenzialità applicativa. Da medico prima che da ricercatore, personalmente mi dispiace che si pensi di fare questo tipo di sacrificio, in ragione di una presunta capacità terapeutica, ancora tutta da dimostrare. Del resto, le evidenze recenti inducono all’ottimismo: prima che la ricerca sulle staminali embrionali dia risultati passibili di valore terapeutico, il successo della ricerca di base è già tale che renderà possibile produrre staminali adulte con potenzialità superiori a quelle embrionali”. Quanto alla comparabilità, argomento chiave del radicale Marco Cappato e di chi insiste come lui a mettere mano allembrione, “Perché non speriementarla prima sull’animale” obietta Dallapiccola. E poi, quandanche si dimostrasse che le staminali embrionali sono utili alla terapia, siamo davvero pronti, a livello di umanità, produre embrioni umani per curare malattie? Mi auguro di non vedere questo scenario raccapricciante”.