San Nerses Snorhali (1102-1173), patriarca armeno
Gesù, Figlio unico del Padre, § 727-736 ; SC 203
“Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra” (Lc 23,33)
In cambio dell’albero che ha dato la morte,
che sta in mezzo al Paradiso (Gen 3,3),
hai portato sulle spalle il legno della croce,
l’hai fatto salire sul luogo chiamato Golgota.
Solleva l’anima mia, caduta nel peccato
che porta un peso sì grande;
sollevala col « dolce giogo »
e col « carico leggero » della croce (Mt 11,30).
Il venerdì, alle ore tre,
nel giorno dove il primo uomo è stato sedotto,
sei stato inchiodato, Signore, sul legno
insieme al ladrone criminale.
Le mani che avevano creato la terra,
le hai stese sulla croce,
in cambio delle mani di Adamo e di Eva che si erano tese
verso l’albero dove avevano colto la morte.
Io ho peccato come loro,
e li ho anche superati…
Perdona il mio misfatto
come a loro nella regione da dove la speranza è bandita.
Sei salito sulla santa croce,
hai tolto la trasgressione degli uomini ;
inchiodandovi
il nemico della nostra natura.
Fortificami sotto la protezione
di questo santo segno, sempre vincitore,
e quando si leverà in Oriente (Mt 24,30),
illuminami della sua luce.
Al ladrone che era alla tua destra
hai aperto la porta del Paradiso;
ricordati di me anche quando ritornerai
con la regalità di tuo Padre (Lc 23,42).
Possa anch’io sentir pronunciare
la risposta che fa esultare:
“Oggi sarai con me nell’Eden,
nella tua prima patria!”
fonte: Evangelizo.org