Marco Respinti, Processo a Darwin, Piemme, Asti 2007, pp. 192, Euro 12.
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Tutti noi, a scuola o in altri ambienti, abbiamo sentito risuonare una stessa filastrocca, continuamente ripetuta quasi come un mantra, è cioè che le varie specie animali si sono evolute nel corso di milioni di anni per arrivare ad assumere le fattezze e le specificità che le identificano oggi come tali. Anche l’uomo, non sarebbe sfuggito a questa “inesorabile legge naturale”, evolvendosi dalle scimmie, sue lontane parenti.
In un clima culturale, tutt’altro che incline a ricercare la verità delle cose, l’agile libretto di Respinti getta finalmente, è il caso di dirlo, una luce nel buio ideologico che ha pervaso gli ambienti della divulgazione scientifica, soprattutto a partire dalla pubblicazione del celebre studio che Darwin confezionò dopo la sua esperienza alle Galapagos, in seguito alla quale elaborò la sua teoria dell’evoluzione della specie.
Un tema quello dell’evoluzionismo, davvero non facile da trattare se si desidera farne divulgazione, in quanto la complessità del tema abbraccia diverse discipline, dai fondamenti del metodo scientifico alla genetica, dalla biologia alla paleontologia. Respinti divide sostanzialmente il suo libro in quattro parti: la prima, che è anche la più complessa da seguire per i non addetti ai lavori, è dedicata a dare alcuni elementi sul metodo che si dovrebbe, è il caso di dirlo, seguire in una qualsiasi scienza per arrivare a formulare delle leggi o, ancor prima, delle ipotesi veramente scientifiche, che si basano su riscontri empirici e non su qualche assunto ideologico; l’autore fa notare come la classica equazione scienza = obbiettività/imparzialità sia assolutamente falso, in quanto alla base della scienza sta sempre l’uomo, che può distorcere l’osservazione empirica del reale, o non tenerne conto, e che spesso è influenzato da elementi ideologici.
La seconda parte del libro tratta della storia dell’evoluzionismo, e di come si sia sviluppata l’idea di Charles Darwin (1809-1882), che in realtà scopriamo essere stata in origine formulata, seppur con qualche differenza, da un altro scienziato, Jean Baptiste Lamarck (1744-1829); noteremo che tra i più grandi assertori della teoria evoluzionista, vi sono stati anche scienziati sovietici e lo stesso Stalin, che, applicando la teoria evoluzionista alle politiche agricole del paese, rischiò il tracollo economico e sociale, ben prima del crollo dell’ URSS nel 1989.
Ai giorni nostri le teorie evoluzioniste, che storicamente si basano sostanzialmente su elementi quale la generazione spontanea, il caso e la non verificata capacità di modificazione genetica delle specie prendono il nome di neo-darwinismo, il quale costituisce un evoluzione del darwinismo simpliciter, un evoluzione che cerca di rendere conto dei guadagni della genetica, la scienza che sostanzialmente smentisce le teorie evoluzioniste.
Nella terza parte del suo libro, Respinti si dedica proprio a far notare come storicamente l’evoluzionismo abbia subito delle battute d’arresto che lo hanno costretto a degli imbarazzanti giri di parole: a partire da Louis Pasteur (1822-1895), biologo cattolico che dimostrò su base empirica che la generazione spontanea non esiste, per passare al monaco agostiniano Gregor Johann Mendel (1822-1884), padre della moderna genetica, che dimostrò che i caratteri ereditari delle specie si trasmettono sulla base di un piano prestabilito e straordinariamente fissista, esattamente il contrario di quanto veniva insegnato dai darwinisti. La moderna genetica, continuando il lavoro di Mendel portò un ulteriore smentita alle teorie evoluzioniste, facendo notare come la trasmissione dei caratteri propri di ogni specie avveniva a livello dei geni che formano il DNA, e questa trasmissione avveniva in maniera assolutamente fissista.
A questo punto gli evoluzionisti, che nel frattempo si orientavano sempre di più allo studio della paleontologia e evitavano sempre più di parlare di genetica, sembravano davvero essere stati messi alle corde; fu allora che tentarono, non potendo davanti alla comunità scientifica e all’opinione pubblica semplicemente archiviare il discorso genetico, di risolvere le imbarazzanti scoperte scientifiche dei genetisti parlando di un non verificato processo di alterazione del Dna, chiamato anche mutazione genetica.
Peccato che, scientificamente, le rarissime mutazioni genetiche che si riscontrano, siano sempre regressive e apportino sempre alla specie colpita dei grossi svantaggi; non si riscontra mai in natura una mutazione genetica che apporti vantaggi per la specie.
La quarta ed ultima parte del libro è dedicata al problema della paleontologia, ovvero di quella scienza che si occupa dello studio dei reperti fossili, disciplina che ormai in questo ambito è associata indissolubilmente al tema dell’evoluzionismo, visto che come abbiamo visto gli evoluzionisti snobbano la genetica da quando ha cominciato a dargli torto. L’autore, a dispetto di una propaganda scolastica chiaramente ideologica, fa notare come la paleontologia sia tutt’altro che una scienza esatta, e che il carpire informazioni dai reperti in nostro possesso, sia un lavoro molto complesso che spesso è inficiato dal fatto di precomprensioni di carattere ideologico, e non supportato da dati inoppugnabili, basti pensare che le datazioni delle varie ere di vita dell’uomo sulla terra sono continuamente soggette a variazioni cronologiche cospicue; inoltre lo stesso cammino della paleontologia, nel tentativo di arrivare il prima possibile a dare un fondamento maggiore alla teoria evoluzionistica, non è stato privo di abbagli considerevoli, accettando inizialmente per buoni dei falsi spesso molto mediocri. Se poi consideriamo che nell’ambiente degli stessi paleontologi vi siano delle nette divergenze su questioni molto importanti, mette in luce che la paleontologia è tutt’altro che qualcosa di monolitico e di assoluto.
In conclusione “Processo a Darwin” è un ottimo libro, forse l’unico che attualmente riesca a dare con meno di 200 pagine e con un linguaggio per non addetti ai lavori, una chiara visione di come stanno attualmente le cose a riguardo delle teorie nate dalla mente di Charles Darwin; un libro agile, che non ha la pretesa di essere uno studio specialistico sul tema, ciò a detta dello stesso autore, ma che sintetizza in maniera comprensibile le questioni che stanno al centro del dibattito sul tema evoluzionistico.
Don Luka Lesar