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Comunicato Stampa
SUDAN, LA SOLIDARIETÀ VIAGGIA VIA RADIO
AL VIA SABATO 27 OTTOBRE IL CQ WORLD WIDE SSB,
LA MARATONA PER RADIOAMATORI PIÙ SEGUITA AL MONDO CHE
PER LA PRIMA VOLTA VEDE LA PARTECIPAZIONE DI UNA
STAZIONE RADIO DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA.
LA SFIDA SARÀ L’OCCASIONE PER SOSTENERE IL "PROGETTO RUMBEK",
UNA CAMPAGNA PER LA RACCOLTA FONDI PER COSTRUIRE
UNA SCUOLA FEMMINILE NEL SUD SUDAN
IL PROGETTO FA PARTE DEL PIANO DI SOSTEGNO OPERATO
DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ITALIANO
Roma, 23 ottobre 2007 – A partire dalla mezzanotte di Sabato 27 Ottobre, presso la "Villa Magistrale" sul colle Aventino, in zona extraterritoriale, la stazione radio amatoriale dell’Ordine di Malta prenderà parte al tradizionale CQ World Wide SSB, competizione tra appassionati le cui origini risalgono al 1948. La sfida metterà alla prova per 48 ore consecutive capacità tecniche, esperienza e resistenza fisica di radioamatori di tutto il mondo, in un’edizione che avrà un sapore del tutto particolare, diverso dalle precedenti.
Il contest sarà infatti l’occasione per far conoscere a tutti gli appassionati di radio il "Progetto Rumbek", una campagna per la raccolta fondi per la costruzione di una scuola secondaria femminile dell’Ordine di Malta nel Sud Sudan, nel quadro di un piano di sostegno alla rinascita del paese, operato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri italiana e promosso dal vescovo della diocesi di Rumbek, monsignor Cesare Mazzolari.
A promuovere il progetto, coordinato dall’ACISMOM (Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta – – A partire dalla mezzanotte di Sabato 27 Ottobre, presso la "Villa Magistrale" sul colle Aventino, in zona extraterritoriale, la stazione radio amatoriale dell’Ordine di Malta prenderà parte al tradizionale CQ World Wide SSB, competizione tra appassionati le cui origini risalgono al 1948. La sfida metterà alla prova per 48 ore consecutive capacità tecniche, esperienza e resistenza fisica di radioamatori di , in un’edizione che avrà un sapore del tutto particolare, diverso dalle precedenti. Il sarà infatti l’occasione per far conoscere a tutti gli appassionati di radio il , una campagna per la , nel quadro di un piano di sostegno alla rinascita del paese, operato dalla e promosso dal vescovo della diocesi di Rumbek, monsignor Cesare Mazzolari. A promuovere il progetto, coordinato dall’ (Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta – www.acismom.it – www.orderofmalta.org ), è un gruppo di radioamatori della stazione che fa capo all’Ordine e che partecipa per la prima volta alla gara internazionale. "Noi radioamatori", racconta Giorgio Minguzzi, il team leader dei Gruppo, "amiamo la nostra passione e non vogliamo che resti un ‘pallino’ personale. Per questo, condividendo i bisogni delle ragazze di Rumbek, pensiamo di educare la nostra passione a un amore più grande".
Che cos’è il Progetto Rumbek
Il Sudan è il paese più grande del continente africano, eppure per il mondo è quasi inesistente.
Da Anni l’Ordine di Malta è presente in Sudan con interventi di prima assistenza sanitaria e di gestione delle emergenze umanitarie. Proprio per questo ha deciso oggi di costruire una scuola che possa rappresentare una speranza per la popolazione locale, impegnata duramente, dopo 55 anni di conflitti etnico-religiosi, nel ricostruire socialmente, economicamente e moralmente la propria comunità.
All’interno di tale campagna si svolge l’attività dei radioamatori, che utilizzano la loro passione tecnica per raccogliere fondi da destinare a questo progetto.
La costruzione di questa scuola è molto significativa perché garantisce l’istruzione femminile, che nel paese è ancora un diritto largamente inatteso. Non si tratta solo della costruzione di edifici ma di un solido progetto didattico che punta sulle giovani ragazze. Sono loro, infatti, le uniche in grado di spezzare il circolo vizioso "povertà, malattie, sottosviluppo", perché sono essenziali per ridare fiato alla microeconomia delle famiglie, migliorare le condizioni igienico-sanitarie e dell’alimentazione e favorire la ricostruzione di un clima sereno di convivenza.
Chi è monsignor Mazzolari
Nel 1990 monsignor Cesare Mazzolari diventa amministratore apostolico della diocesi di Rumbek, estesa come Lombardia e Triveneto e abitata da 3 milioni di persone. In quello stesso anno libera 150 giovanissimi schiavi. Nel 1991 riapre la missione di Yirol, la prima di una lunga serie, alcune delle quali dovranno poi essere abbandonate per l’incalzare della guerra. Nel 1994 viene preso in ostaggio dai guerriglieri dello Spla, gruppo armato indipendentista in lotta contro il Governo islamico e viene liberato dopo 24 ore. Il 6 gennaio 1999 viene ordinato vescovo da Papa Giovanni Paolo II. La presenza di monsignor Mazzolari in mezzo ad un popolo così vergognosamente umiliato e schiacciato nella sua dignità è segno di straordinaria speranza di pace. I suoi viaggi in Italia provocano ogni volta una forte risonanza negli ambiti della solidarietà, sia nelle realtà laiche che in quelle religiose.
Da oltre 20 anni Monsignor Mazzolari vive coraggiosamente in mezzo alla sua gente e sopporta le conseguenze della guerra e della povertà. A ciascuno di noi chiede di impegnarci a "non dimenticare perché la gente del Sud Sudan ha bisogno di una pace giusta nel rispetto dei diritti umani". È un Vescovo che parla drammaticamente di guerra: "Il Sudan", dice, "è lo stato dell’Africa più povero tra i poveri: 40 anni di guerre tribali il cui unico fine è la conquista del potere e l’acquisizione di risorse quali petrolio, acqua e oro, presenti in grandi quantità". Gli interessi globali hanno prevalso sul bene della gente: "Non esiste più rispetto dei diritti umani e la parola ‘libertà’ è un termine sconosciuto, è stata spazzata via".
Lavorare quotidianamente nella diocesi non significa solo sfamare e aiutare il popolo sudanese ad uscire da una condizione di povertà totale, ma creare i presupposti per mantenere la pace, siglata il 9 gennaio 2005.
Chi sono i radioamatori
Il radioamatore è uno sperimentatore del mezzo radio. Sono molti gli appassionati illustri, oggi come in passato: si va dal presidente emerito della Repubblica Italiana Francesco Cossiga a nomi come Raijv e Sonia Ghandi. Tra i radioamatori ‘reali’ figura anche il re di Spagna Juan Carlos di Borbone, Moulay Hassan II, già re del Marocco e il defunto re Hussein di Giordania. Quest’ultimo ha contagiato con la sua passione anche la moglie americana Noor Lisa Halaby, il fratello Hassan e il cugino Raad.
La radio stessa, intesa come mezzo per comunicare, è nata grazie ad un giovane appassionato sperimentatore, prototipo del radioamatore: Guglielmo Marconi, anch’egli Cavaliere di Malta.
Da allora le onde radio hanno trovato molteplici applicazioni, da quelle commerciali (diffusione radiofonica e televisiva, telefonia cellulare) a quelle di servizio (radio a bordo delle navi e degli aerei, forze dell\’ordine, interventi di soccorso, radiotaxi, radar e navigazione aerea, localizzazione gps, ecc.).
I radioamatori sono coloro che ancora oggi sperimentano nuovi metodi di comunicazione e nuove modalità di propagazione delle onde radio, restando così fedeli allo spirito originario degli appassionati della radio.
Per ulteriori informazioni:
– Giorgio Minguzzi (referente radioamatori)
(referente radioamatori)
Cell. +39 347 2620489
– email: Scuola.rumbeck@acismom.it
: Scuola.rumbeck@acismom.it
(Per informazioni relative al progetto in Sud Sudan)