6 settembre 2009 :: Corriere della Sera
Le carte blindate di Boffo e il riequilibrio dei poteri
di Vittorio Messori
È indubbio che è venuto da colui che è pur sempre il Primate d’Italia, oltre che vescovo di Roma, l’input, o almeno l’accettazione, per le dimissioni di Dino Boffo dalla galassia dei media cattolici.
Quotidiano nazionale, televisione nazionale, 200 radio in ogni regione: una concentrazione di potere anomala in una Chiesa che non ha soltanto trascurata la virtù cardinale della prudenza (auriga virtutum, la chiamava San Tommaso), lasciando questo suo uomo-immagine esposto a ogni rischio di ricatto, dopo una sentenza che si pensava fosse irrilevante e che restasse sepolta per sempre in un tribunale di provincia.
Ma è anche, questa, una Chiesa che ha dimenticato un altro principio praticato dalla gerarchia cattolica di un tempo. Il principio, cioè, del divide et impera: la Catholica è l’ultima «monarchia assoluta», dove il potere illimitato del vertice si regge sull’equilibrio dialettico, sempre felpato ma non sempre idilliaco, dei poteri subordinati.
(altro…)