”Perché Ratzinger recupera il sacro”

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Intervista a monsignor Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione del culto,

a cura di Marco Politi

Il segnale è stato inequivocabile. Prima il Corpus Domini a Roma, poi lo si è visto in mondovisione a Sidney. Benedetto XVI esige che davanti a lui la comunione venga ricevuta in ginocchio. È uno dei tanti recuperi di questo pontificato: il latino, la messa tridentina, la celebrazione con le spalle rivolte ai fedeli.

Papa Ratzinger ha un disegno e lo srilankese monsignor Malcolm Ranjith, che il pontefice ha voluto con sé in Vaticano come segretario della Congregazione per il Culto, lo delinea con efficacia.

L\’attenzione alla liturgia, spiega, ha l\’obiettivo di un\’«apertura al trascendente». Su richiesta del pontefice, preannuncia Ranjith, la Congregazione per il Culto sta preparando un Compendio Eucaristico per aiutare i sacerdoti a «disporsi bene per la celebrazione e l\’adorazione eucaristica».

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MONS. NEGRI: SYDNEY 2008, L’ATTESA CHE MUOVE MIGLIAIA DI GIOVANI

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SYDNEY 2008 L\’ATTESA CHE MUOVE MIGLIAIA DI GIOVANI

di Mons.Luigi Negri

17/07/2008
(fonte: blog alzalosguardo.blogspot.it)

«Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e ne sarete testimoni nel mondo». 150 mila giovani (che, secondo le stime, saliranno ad oltre 500 mila) sono già presenti in Australia, in attesa dell\’arrivo di Benedetto XVI. Questo è già un evento, sia dal punto di vista quantitativo, sia dal punto di vista della testimonianza di straordinaria vivacità umana e insieme di composta attesa, di cui questi giovani sono protagonisti.

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”Io non ho mai smesso”: il cardinal Poggi e la liturgia tradizionale.

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Il Cardinale Poggi, una vita intera al servizio della gloriosa Tradizione della Chiesa:
“Non ho mai smesso di celebrare con il rito tridentino”
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di Bruno Volpe

CITTA’ DEL VATICANO – Ha 91 anni, ma conserva la lucidità e l’entusiasmo di un ragazzino. Il Cardinale Luigi Poggi, già Archivista e Bibliotecario della Santa Sede, è uno dei pochi porporati che, dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, ha continuato a celebrare la Santa Messa con il rito tridentino in latino di San Pio V.

Eminenza, ci consenta una provocazione amichevole: perchè non si è adeguato alla riforma?

“Scusi, ma perchè mi pone questa domanda? Io ho sempre celebrato secondo il Messale di San Pio V che, è bene ricordarlo, il Concilio Vaticano II non ha mai abrogato”.


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San Pio V: 330 firme a Reggio Emilia!

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Cari amici,
nei giorni scorsi insieme all’amico Marco Calzolari ho consegnato al Vescovo ausiliare della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla Mons. Lorenzo Ghizzoni le oltre 330 firme raccolte nei mesi scorsi, volte a richiedere la concessione di una Chiesa nel Centro storico della città, per la celebrazione della Santa Messa nella giornata di Domenica e nelle altre feste di precetto anche secondo la forma liturgica del Vetus Ordo.
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PAPA BENEDETTO XVI – PERCHE’ SIAMO ANCORA NELLA CHIESA

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JOSEPH RATZINGER – PAPA BENEDETTO XVI – PERCHE’ SIAMO ANCORA NELLA CHIESA – Rizzoli –Milano- 2008 – pp. 299 – €. 19,00
 
 
Nel 1970, il cattolicesimo viveva anche in Germania il periodo turbinoso del post-concilio. Contestazione dei dogmi e critica dell’autorità e delle stesse strutture istituzionali della Chiesa producevano a ripetizione abbandoni del sacerdozio e, spesso, anche della religione cattolica. Per alcuni, la meta era il protestantesimo che offriva libero esame delle Scritture e mancanza di ogni gerarchia ecclesiastica; per altri, invece, si trattava di un puro e semplice abbandono della fede con la prospettiva magari dell’adesione al marxismo allora in voga.
In questo clima, la più prestigiosa istituzione ecclesiale del capoluogo bavarese, l’Accademia cattolica di Monaco, organizzò alcuni incontri sul tema: ‘Essere cristiani e la Chiesa’. Ad inaugurare la serie, il 4 giugno 1970, fu chiamato il prof. dr. Joseph Ratzinger, allora docente di Dogmatica all’Università di Ratisbona (in Germania, le Università statali annoverano ancora la facoltà di teologia; di regola, anzi, ve ne sono due, una cattolica e l’altra protestante).

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Milano, quando la Curia parla come ”Repubblica”

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di Michele Brambilla

Quanto dolore prova un cattolico nel sentire un monsignore di Curia che attinge al più tristo vocabolario sessantottino per bollare come «fascista» una cosa che ritiene sbagliata, o più semplicemente che non gli piace. Con un «fascista» negli anni Settanta si marchiava tutto ciò che faceva schifo: erano «fascisti» i violenti e i prepotenti a prescindere dalle loro idee politiche, era «fascista» qualsiasi autorità, le insufficienze a scuola, la mano morta sul tram, il formaggio andato a male. L’altro giorno monsignor Gianfranco Bottoni, responsabile delle relazioni ecumeniche e interreligiose della diocesi di Milano, ha riesumato l’epiteto, ormai in disuso anche presso i sinceri democratici dei girotondi, e ha bollato così, come «fascista», l’intenzione del ministro Maroni di spostare i quattromila musulmani che ogni venerdì riempiono per la preghiera i marciapiedi di viale Jenner a Milano.

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Socialismo: la solita chiesa di Stato per il Venezuela

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AMERICA/VENEZUELA – Appello dei Vescovi ai fedeli: non lasciatevi ingannare dalla auto-proclamata “Chiesa Cattolica Riformata” che “usurpa funzioni, sacramenti, organizzazione e paramenti dell’unica Chiesa cattolica”

(Agenzia Fides 4/7/2008)

Caracas (Agenzia Fides) – L’Arcivescovo di Maracaibo e Presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana, Mons. Ubaldo Santana, ha lanciato un appello ai fedeli a “non lasciarsi ingannare” dall’auto-proclamata “Chiesa Cattolica Riformata”, che non è cattolica e pretende di “usurpare funzioni, sacramenti, organizzazione e vestiario dell’unica Chiesa Cattolica”. In un comunicato, Mons. Santana ha affermato che i promotori di questo gruppo cercano “di confondere in maniera diretta i credenti cattolici, oltraggiando il pensiero della fede e dividendo i membri della religione cattolica in tutto il Paese”.

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