15 ottobre 2011 :: Convegno sulla Nuova Evangelizzazione
Il Credo, la verità e la ragionevolezza. Quell'araldo e l' annuncio dei primi cristiani
di Vittorio Messori
* Versione integrale dell'intervento di V. Messori al convegno dei Nuovi Evangelizzatori (pubblicato in versione più ridotta nel Corriere della Sera del 17/10/2011)
Il tempo assegnatoci è ristretto. Meglio così, siamo chiamati ad imitare la secchezza, la volontà di sintesi dei Vangeli. Dobbiamo tornare alla consapevolezza che ciò in cui crediamo, ciò da cui tutto il resto deriva, è racchiuso (così ci insegna san Paolo) in tre sole parole: <<Gesù è risorto>>. Da qui la conseguenza: << Dunque, Gesù è il Cristo annunciato dai profeti e atteso da Israele>>. E’ ciò che i primi cristiani chiamavano il kérygma, cioè il grido dell’araldo che –per strade e piazze– annunciava al popolo le novità urgenti, quelle che tutti dovevano sapere.
Credo che la rievangelizzazione dell’Occidente, chiestaci con sacrosanta insistenza da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, non sia che questo: non, innanzitutto, complesse dottrine, bensì il ricominciare dal kérygma, dalla base su cui tutto si regge. Tornare a proclamare un semplice e al contempo scandaloso: Jesùs estì kyrios, Gesù è il Signore.
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