Mel Gibson sotto i riflettori dei media per sue ‘bravate’
MEL GIBSON SOTTO I RIFLETTORI DEI MEDIA PER LE SUE "BRAVATE": ecco perché nel suo momento di crisi, continuiamo a sostenere il regista de "La Passione di Cristo" e "Apocalypto"
di Rino Cammilleri
Quando un cattolico famoso (o almeno che si è esposto come tale) crolla sotto il peso delle sue debolezze umane una gioia segreta e maligna invade molti, anche tra quelli che dovrebbero essere ideologicamente contigui.
Lo si è visto in occasione della notizia, uscita nell’aprile scorso, della domanda di divorzio inoltrata dalla moglie di Mel Gibson.
Non ho letto i commenti sulle testate di sinistra, perché mi bastava una modesta dose di fantasia per immaginarli.
Ho letto a destra e ho trovato, sia pure a denti stretti, una malcelata soddisfazione.
Eccolo lì, quello che faceva tanto il cattolico, quello che si alzava la mattina alle cinque per andare a messa (in latino, per giunta): è un poveraccio come tutti; anzi, peggiore perché ipocrita, e adesso finalmente la smetterà di atteggiarsi a devoto.
In Aprile, tempo di Pasqua, mi ha fatto venire in mente quelli che «scuotevano la testa» davanti al Cristo in croce: guardatelo lì, il sedicente Messia, ecco com’è finito, lui che insegnava agli altri. Non è un paragone, naturalmente, solo una concatenazione di pensieri. Gibson, che menava vanto del suo quasi trentennale matrimonio con la stessa donna (caso non raro ma unico a HolIywood) e dei suoi ben sette figli (di cui una suora), è stato avvistato in spiaggia in compagnia di una giovane russa.