Venezuela: La voce di due Cardinali per la verità

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Di fronte alla crisi politica e sociale che sta attraversando il Venezuela, i cardinali Baltazar Porras e Diego Padrón sentono il dovere di offrire una riflessione profonda e una posizione chiara in linea con gli eventi recenti, attraverso una lettera pubblica che rifiuta la possibilità di dialogo con il regime di Nicolas Maduro.
Traduzione di Marinellys Tremamunno – tratto da: https://www.recensioni-storia.it/venezuela-la-voce-di-due-cardinali-per-la-verita 

 

Una riflessione fraterna e in comunione davanti alla realtà nazionale

I. Introduzione
Al fine di presentare una riflessione e una presa di posizione in linea con lo sviluppo degli eventi, guardando al futuro per accompagnare meglio il nostro popolo che si sente addolorato e deriso, vi offriamo la nostra riflessione, poiché ci è toccato in sorte essere presenti in mezzo all’uragano.
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La beatificazione del Male?

di Julio Loredo.

La notizia è rimbalzata in tutto il mondo e commentata per lo più sotto una luce positiva: mons. Helder Câmara, l’Arcivescovo rosso, l’araldo delle dittature comuniste, il promotore della rivoluzione in Brasile per imporre una dittatura popolare, il partigiano della Teologia della liberazione marxista, il sostenitore dell’aborto e del divorzio, il nemico della Humanae Vitae, corre verso l’onore degli altari, avendo il suo processo di beatificazione ormai superato la “fase romana”.

Si tratta di una di quelle “canonizzazioni massmediatiche” purtroppo sempre più comuni nella vita della Chiesa di oggi: si tende a dare più importanza alla ditirambica propaganda fatta attorno al personaggio dai suoi fan, che non alla sua dottrina e ai fatti concreti della sua vita, spesso trascurati o deformati, quando non addirittura esclusi. È come se in un processo penale mancasse il contraddittorio, e nel dettare sentenza il Giudice si basasse più sui commenti della stampa che non sugli atti.

Per l’italiano medio la figura di mons. Helder Pessoa Câmara (1909-1999), noto come Dom Helder[1], vescovo ausiliare di Rio de Janeiro, e poi arcivescovo metropolita di Olinda-Recife, è poco conosciuta. Le poche notizie che filtrano provengono da fucine propagandistiche tanto sbilanciate che non esito a definire ai limiti del ridicolo. Ricordo, all’epoca della sua scomparsa nell’agosto 1999, i media italiani gareggiando a chi gli conferiva il titolo più altisonante: “Profeta dei poveri”, “Santo delle favelas”, “Voce del Terzo mondo”, “Sant’Helder d’America” e chi più ne ha più ne metta[2].
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Ci siamo: Facebook censura un Cardinale!

Facebook censura l’arcivescovo emerito di Guadalajara che denuncia il “Nuovo Ordine Mondiale”.

E’ il capovolgimento della realtà, in cui è la Chiesa che ha il dovere di giudicare il mondo.
Se qualcuno avesse ancora dubbi sull’esistenza della cristianofobia, è servito.
Si tratta di una cristianofobia non sempre violenta, ma che (forse più efficacemente) procede a estirpare la fede cattolica dai cuori e dagli Stati.

Ce ne parla Thomas D. Williams il 16 gennaio su Breitbart (qui).
L’articolo riporta la prima parte del discorso del cardinale. E’ possibile ascoltarlo integralmente su youtube (
https://www.youtube.com/watch?v=L1dnDa8p7fw ).

Facebook ha censurato un video (https://www.facebook.com/semanariogdl) del cardinale Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo emerito di Guadalajara, per aver suggerito che i leader globalisti stanno sfruttando la pandemia del coronavirus per creare un nuovo ordine mondiale.

Al posto del video settimanale del cardinale, Facebook ha esposto uno screenshot grigio con il banner “False informazioni“. Sotto, Facebook ha aggiunto: “Questa pubblicazione ripete informazioni su COVID-19 che i controllori indipendenti hanno ritenuto false“.

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Vescovi Venezuela: nel nostro paese vige un regime comunista

Nel nostro paese soffriamo le nefaste conseguenze di un modello economico imposto da un regime e un’ideologia di taglio comunista, che ci ha resi poveri tutti, specialmente i più deboli
testo originale in spagnolo qui: https://conferenciaepiscopalvenezolana.com/wp-content/uploads/2021/01/Exhortacion-Pastoral-ante-la-gravisima-situacion-del-pais-11.01.2021.pdf  

La Conferenza episcopale venezuelana ha denunciato la «gravissima situazione del paese», le «terribili conseguenze di un modello economico» autoritario e comunista, le violente persecuzioni verso ogni dissenso, l’impoverimento di un intero paese. L’esortazione pastorale porta la data dell’11 gennaio ed è frutto dell’ultima assemblea episcopale, radunata in forma virtuale il 7-9 gennaio 2021.

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Card. Burke: Le forze del male usano il Covid per imporre il Great Reset al mondo

Il cardinale Raymond Leo Burke ha tenuto sabato scorso una poderosa omelia sulla situazione generata dal Covid 19, negli Stati Uniti e nel mondo, illustrando l’uso perverso della crisi che i Poteri stanno mettendo in atto usando la paura; e l’inefficacia della Chiesa nel rispondere a questa sfida.

In un momento in cui “abbiamo bisogno di essere vicini l’uno all’altro nell’amore cristiano, le forze mondane ci isolerebbero e ci farebbero credere di essere soli e dipendenti da forze laiche, il che ci renderebbe schiavi del loro programma senza Dio e assassino”, ha detto il cardinale Raymond Burke durante l’omelia del sabato.

Burke, il fondatore del Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, ha tenuto una potente omelia a La Crosse, Wisconsin, luogo di pellegrinaggio sabato sera.

Veniamo a Nostra Signora di Guadalupe nel suo giorno di festa con il cuore turbato e pesante. La nostra nazione sta attraversando una crisi che minaccia il suo stesso futuro di libero e democratico. La diffusione in tutto il mondo del materialismo marxista, che ha già portato distruzione e morte alla vita di tanti, e che ha minacciato le fondamenta della nostra nazione per decenni, sembra ora impadronirsi del potere di governo sulla nostra nazione”, ha iniziato il suo sermone Burke.

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L’imminente società senza Cristo del… “Signore delle mosche”

di Roberto Marchesini

Un nuovo studio del Guardian, che svela la storia vera che ispirò il racconto, ripercorre la tesi del celebre romanzo di Golding Il signore delle mosche, come simbolo della natura violenta e brutale dell’uomo, della quale solo la civiltà impedisce l’emergere.
Ma ad una più attenta lettura, si può affermare che Golding non ha torto: ha soltanto ritratto la società senza la Chiesa cattolica, fondata da Cristo. 

 

Qualche giorno fa, sul quotidiano liberal The Guardian, è apparso un interessante articolo firmato dallo storico olandese Rutger Bregman. È, sostanzialmente, una verifica delle tesi che sorreggono il celebre romanzo Il signore delle mosche, del premio Nobel William Golding (1911 – 1993).

La storia è nota. C’è una guerra non specificata; un gruppo di ragazzini, membri del coro di una scuola inglese, stanno viaggiando in aereo quando questo si schianta su un’isola.
I ragazzi si trovano quindi a dover sopravvivere e organizzare la convivenza senza degli adulti a guidarli e proteggerli.
I ragazzi vivono dunque in uno «stato di natura», senza una civiltà a determinare le loro vite.

Cosa accadrà?
Purtroppo accadrà tutto il peggio possibile.
I ragazzi cominciano a litigare per il potere e si dividono in due gruppi: i cacciatori e gli altri. Emerge la paura di un mostro e si creano una divinità: infilzano la testa di un maiale su un palo e cominciano a trattarla come una divinità.
Il signore delle mosche, Belzebù.

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Vescovi italiani: il Governo è contro la fede cattolica

Il disaccordo dei Vescovi
DPCM, la posizione della CEI

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali
CS n. 34/2020

Sono allo studio del Governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto”. Le parole del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nell’intervista rilasciata lo scorso giovedì 23 aprile ad Avvenire arrivavano dopo un’interlocuzione continua e disponibile tra la Segreteria Generale della CEI, il Ministero e la stessa Presidenza del Consiglio.

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Card. Sarah: questa epidemia svela la cruda realtà della modernità

Il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del Vaticano, ha rilasciato una lunga intervista sulla pandemia di coronavirus a Charlotte d’Ornellas della rivista francese Valeurs.

Ecco i passi iniziali (la traduzione dal francese all’inglese è di Edward Pentin, quella dall’inglese all’italiano è mia ): 

D’ORNELLAS: Come si sente riguardo alla crisi del coronavirus?

CARDINAL SARAH: Questo virus ha agito come un avvertimento. Nel giro di poche settimane, la grande illusione di un mondo materiale che si credeva onnipotente sembra essere crollata.
Qualche giorno fa i politici stavano parlando di crescita, di pensioni, di riduzione della disoccupazione. Erano sicuri di sé stessi. E ora un virus, un virus microscopico, ha messo in ginocchio questo mondo, un mondo che guarda a se stesso, che si compiace, ubriaco di autocompiacimento perché pensava di essere invulnerabile.

La crisi attuale è una parabola. Ha rivelato come tutto ciò che facciamo, e siamo invitati a credere, fosse incoerente, fragile e vuoto. Ci è stato detto: si può consumare senza limiti! Ma l’economia è collassata e i mercati azionari stanno crollando. I fallimenti sono ovunque.
Ci è stato promesso di spingere sempre più in là i limiti della natura umana da una scienza trionfante. Ci è stato detto della procreazione artificiale, della maternità surrogata, del transumanesimo, dell’umanità rafforzata.
Ci vantavamo di essere un uomo di sintesi e un’umanità che le biotecnologie avrebbero reso invincibile e immortale.
Ma qui siamo in preda al panico, confinati da un virus di cui non sappiamo quasi nulla. Epidemia era una parola antiquata, medievale. Improvvisamente è diventata la nostra vita quotidiana.

Credo che questa epidemia abbia dissipato il fumo dell’illusione. Il cosiddetto uomo onnipotente appare nella sua cruda realtà. Lì è nudo. La sua debolezza e la sua vulnerabilità sono evidenti.
Essere confinati nelle nostre case ci permetterà, si spera, di tornare all’essenziale, di riscoprire l’importanza del nostro rapporto con Dio, e quindi la centralità della preghiera nell’esistenza umana. E, nella consapevolezza della nostra fragilità, affidarci a Dio e alla sua misericordia paterna.

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Mons. Giampaolo Crepaldi. Coronavirus, l’oggi e il domani. Riflessioni su un’emergenza non solo sanitaria

Niente sarà più come prima. L’epidemia connessa con la diffusione del “COVID-19” ha un forte impatto su molti aspetti della convivenza tra gli uomini e per questo richiede anche un’analisi dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa.

Il contagio è prima di tutto un evento di tipo sanitario e già questo lo collega direttamente con il fine del bene comune. La salute ne fa certamente parte.
Nel contempo pone il problema del rapporto tra l’uomo e la natura e ci invita a superare il naturalismo oggi molto diffuso e dimentico che, senza il governo dell’uomo, la natura produce anche disastri e che una natura solo buona e originariamente incontaminata non esiste.
Poi pone il problema della partecipazione al bene comune e della solidarietà, invitando ad affrontare in base al principio di sussidiarietà i diversi apporti che i soggetti politici e sociali possono dare alla soluzione di questo grave problema e alla ricostruzione della normalità quando fosse passato.

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Rod Dreher: La prossima persecuzione dei cristiani sarà attuata dagli Stati

Le nuove sfide che l’Occidente deve affrontare quattro decenni dopo la decisiva alleanza tra Papa Giovanni Paolo II e il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan per sconfiggere il comunismo sono state al centro di una conferenza internazionale che si è tenuta a Roma il 4 febbraio scorso. Il convegno ha riunito diverse personalità di spicco del rinnovamento culturale e politico conservatore in Europa e negli Stati Uniti. Tra questi anche Rod Dreher,  senior editor e blogger di The American Conservative e autore di l’Opzione benedetto: Una strategia per i cristiani in una nazione post-cristiana. Un commento a questo libro lo trovate qui. Il suo libro di prossima pubblicazione si concentrerà sulle nuove forme di totalitarismo e sul modo di affrontarlo e sconfiggerlo.

Rod Dreher è stato intervistato in proposito da Solène Tadié corrispondente da Roma del National Catholic Register. Riprendo da questa intervista alcuni brani. Potete leggere l’intera intervista sul qui. Eccoli nella traduzione di Sabino Paciolla.

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