Tempi.it – Bisanzio ci spiega perché crollerà anche l’Occidente

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Tempi.it

Faremo la fine di Bisanzio, caduta perché «la fede non era più il principio motore della vita»?
luglio 18, 2013 Vladimir Solov'ev

I bizantini «non vollero capire che la superiorità del regno cristiano esiste solo nella misura in cui si amministra secondo lo spirito di Cristo». La fine di Costantinopoli secondo Vladimir Solov’ev

Proponiamo uno stralcio di un articolo di Vladimir Solov’ev pubblicato dall’Osservatore Romano. Il testo, scritto dal filosofo russo nel 1896 per la rivista Vestnik Evropy, è contenuto nella versione integrale nell’ultimo numero della rivista La Nuova Europa (3, 2013).

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Avvenire – Cristeros, i combattenti della fede

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Avvenire 25-6-2013

Messico: «Cristeros» epopea dimenticata

Nel silenzio internazionale, tra il 1925 e il 1929, il Messico visse una tragedia senza precedenti. Il governo della Repubblica, retto da un piccolo gruppo di potere chiamato gli uomini di Sonora provenienti dal nord massonico e protestante, decideva di inasprire le leggi antireligiose, che già colpivano i cattolici, con provvedimenti che resero impossibile ogni manifestazione religiosa. Era già accaduto nel 1874 e in altri momenti della storia messicana, poi il trentennale dominio di Porfirio Díaz, convertitosi dopo la morte della moglie, aveva calmato gli animi.

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CR – Gli eroi polacchi e cattolici della seconda guerra mondiale

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Corrispondenza Romana 12 giugno 2013

La guerra dei polacchi in Italia raccontata da Luciano Garibaldi

Gianandrea de Antonellis) Il 18 maggio 2014 segnerà il settantesimo anniversario della storica battaglia di Montecassino, che determinò la sconfitta della Wehrmacht tedesca, lo sfondamento della Linea Gustav e l’avanzata degli Alleati, senza più ostacoli insormontabili, verso la liberazione di Roma. La Mondadori ha anticipato i tempi pubblicando, nella collana Oscar Storia, il nuovo libro di Luciano Garibaldi Gli eroi di Montecassino. Storia dei polacchi che liberarono l’Italia (176 pagine, 11 euro).

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Libero – I veri eroi e martiri d’Italia

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813 CRISTIANI DECAPITATI, UNO DOPO L’ALTRO, PERCHE’ NON VOLLERO RINNEGARE GESU’

di Antonio Socci

Ma noi siamo ancora un popolo? Abbiamo ancora un’identità nazionale, un vero senso di appartenenza? E’ ancora permesso parlare di “identità”? O il solo patriottismo sentito, consentito e vissuto è quello per la “nazionale” per antonomasia, ossia per gli azzurri?

L’unico che sui media continua a porre questi interrogativi – solo apparentemente accademici – è Ernesto Galli Della Loggia. Lo fa da anni, ma ben pochi sembrano capire quanto profondamente queste domande abbiano a che fare con la situazione attuale del nostro Paese (anche quella economica) e con il suo sognato o sperato “rinascimento”.

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Avvenire – L’Italia avanguardia della cura dei malati da sempre

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Avvenire 28 marzo 2013
 
Italia, avanguardia della carità 
 
di Francesco Agnoli
 
La grande peste del 1347, con la moria, il terrore, la devastazione che portò con sé, contribuì a segnare il superamento dell’ospedale medievale, in cui spesso i confini tra assistenza e cura, povertà e malattia erano sfumati ed incerti; in cui gli “infirmari”, più che infermieri nel senso moderno del termine, erano persone votate interamente alla carità, senza però particolari conoscenze specialistiche; in cui la figura del medico era spesso marginale; in cui non era chiara la distinzione dei malati per sesso e patologia. Si passò così, a partire dal XV secolo, dall’ospedale della carità all’ospedale della cura: si accentuò l’intervento degli Stati, delle autorità comunali e del laicato, soprattutto nell’amministrazione (fermo restando la presenza negli istituti di religiosi, di confraternite e delle collaborazione ecclesiastica); si profuse maggior attenzione nella cura, nel perseguimento della guarigione, piuttosto che nella generica assistenza; si attuò la separazione tra malati guaribili e inguaribili, tra acuti e cronici (quest’ultimi sistemati in ospedali e ricoveri minori); si attuò una sempre maggior distinzione per sesso e patologia, insieme ad una maggior specializzazione e a una maggior importanza dei medici, molto più presenti in corsia. Se «il luogo della lebbra, il lebbrosario, era più simile al vecchio ospizio», al contrario, scrive Cosmacini, «il luogo della peste, il lazzaretto, era più simile all’ospedale moderno, che di fatto, in certo qual senso, anticipava».

 

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Avvenire – Testimoniare Cristo in faccia ai suoi nemici

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Avvenire 1 marzo 2013
Catacombe romene
Io, vescovo in catene

«Signor investigatore, il maggior dono dell’uomo – dopo Dio, la salvezza dell’anima e la fede – è la libertà. La desidero anch’io, come ogni essere di questo mondo, più della stessa vi­ta. Capirà che, se non accetto le sue condizioni per essere liberato, vuol dire che ho qualcosa cui tengo più della vita: la fede in Dio! Io so che la mia sorte è legata a quella della mia Chiesa. Fino a che la Chiesa non sarà libera, neppure io lo sarò, e sop­porterò con gioia tale privazione, che è più dura della morte».

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Avvenire – Martiri in un continente evangelizzato.

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Avvenire

7 febbraio 2013 STORIA
I frati martiri di Sendero Luminoso

Czestochowa, 9 agosto 1991. La città e l’intero Paese sono in fermento: mancano appena cinque giorni alla visita di papa Giovanni Paolo II. Il Pontefice ha già visitato la sua terra natale in altre due occasioni. Stavolta, però, la ricorrenza è speciale: per la prima volta, la Giornata mondiale della Gioventù oltrepassa la "cortina di ferro".

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Avvenire – L’editto di Costantino base della sana laicità

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SOLENNITÀ
dell’ORDINAZIONE DI SANT’AMBROGIO VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA,
PATRONO DELLA SANTA CHIESA AMBROSIANA E DELLA CITTÀ DI MILANO
DISCORSO DEL CARDINALE ANGELO SCOLA, ARCIVESCOVO DI MILANO
PRIMI VESPRI DELLA SOLENNITÀ
6 DICEMBRE 2012
L’EDITTO DI MILANO: INITIUM LIBERTATIS

1. Il XVII centenario dell’Editto di Milano

«L’Editto di Milano del 313 ha un significato epocale perché segna l’initium libertatis dell’uomo moderno»1. Quest’affermazione di un illustre cultore del diritto romano, il compianto Gabrio  Lombardi,  permette  di  evidenziare  come  i  provvedimenti,  a  firma  dei  due  Augusti Costantino e Licinio, determinarono non solo la fine progressiva delle persecuzioni contro i cristiani ma, soprattutto, l’atto di nascita della libertà religiosa. In un certo senso, con l’Editto di Milano emergono per la prima volta nella storia le due dimensioni che oggi chiamiamo “libertà religiosa” e “laicità dello Stato”. Sono due aspetti decisivi per la buona organizzazione della società politica.

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CorSera – L’attualità dell’editto di Costantino e la mostra di Milano

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L’esempio religioso e sociale

Il rispetto di ogni culto

Per Oriente e Occidente una lezione di convivenza più che mai attuale

di Pierbattista Pizzaballa teologo e biblista dell'Ordine dei Frati Minori, Custode di Terra Santa

L'Editto di Milano, emanato nel 313, concedeva a tutti, entro i confini dell'Impero, e in particolare ai cristiani, piena libertà di religione e di culto, senza preferenze statali per alcuna particolare religione. Abolì la croce come strumento di morte ed equiparò l'uccisione di uno schiavo a un assassinio e l'uccisione di un bambino, eseguita in nome dell'autorità paterna, al parricidio. Soppresse la facoltà, data al magistrato, di destinare i colpevoli di gravi delitti alle lotte dei gladiatori…

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