Libero – Belgio: la rivincita di Hitler
Libero 28-11-2013
Primo via libera del Parlamento del Belgio
L'ultimo orrore: l'eutanasia per i bambini
Approvata una legge che consente ai medici di togliere la vita a bambini gravemente malati
Libero 28-11-2013
Primo via libera del Parlamento del Belgio
L'ultimo orrore: l'eutanasia per i bambini
Approvata una legge che consente ai medici di togliere la vita a bambini gravemente malati
11/11/13 Avvenire
AFFRONTO ALLA VITA
Offese ai bimbi mai nati: «Affermazioni aberranti»
Non si placa la polemica scatenata da Lidia Ravera con le sue dichiarazioni sprezzanti sui bambini morti in gravidanza, definiti «grumi di materia». In attesa che martedì venga calendarizzata l’interrogazione in Consiglio regionale all’assessore alla Cultura del Lazio – presentata da Olimpia Tarzia della Lista Storace e sostenuta da tutti i gruppi di opposizione, tranne M5S – sul caso interviene Roma Sette, il settimanale diocesano, che definisce «incompatibili con la cultura» le «affermazioni aberranti» della scrittrice prestata alla politica. Sottolineando i «silenzi assordanti» del governatore Nicola Zingaretti. E l’ex sindaco Alemanno rivendica l’istituzione anche a Roma di un Cimitero degli Angeli.
Avvenire 2 novembre 2013
Utero in affitto, nasce il manifesto per dire «basta»
Sarà presentato martedì 5 novembre a Montecitorio il comitato "Di mamma ce n'è una sola", contro la pratica dell'utero in affitto. Saranno presenti Eugenia Roccella, vicepresidente della
commissione Affari sociali della Camera e Presidente del comitato, Olimpia Tarzia, presidente del Movimento Per (Politica, etica e responsabilità) e coordinatore nazionale del comitato, Assuntina Morresi, docente di Chimica fisica presso l'Università di Perugia (è collaboratrice di Avvenire), Francesca Romana Poleggi, direttore editoriale Notizie Pro Vita e Francesco Agnoli, saggista.
Uno di noi al traguardo. Raccolte oltre un milione e seicentomila adesioni. Un successo (soprattutto in Italia)
Tempi.it – ottobre 31, 2013 Redazione
Una montagna di adesioni che dimostra come esista ancora una fetta di cittadini che non si arrende alle presunte “innovazioni bioetiche”. Un catechismo popolare e laico, alla faccia di chi dipinge i cattolici come beoti creduloni
Corrispondenza Romana 24 ottobre 2013
Il Parlamento europeo respinge le rivendicazioni LGBTI
(di Lupo Glori) Martedì 22 ottobre, al termine di un dibattito molto animato, il Parlamento europeo ha votato per il rinvio della risoluzione 2013/2040 (INI), basata sul documento A7-0306/2013 sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi, presentata dall’eurodeputata portoghese Edite Estrela alla “Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere”.
Sussidiario.net 22-10-2013
ABORTO/ Volonté: dall’Ue un’invasione di campo a pochi secondi dalla fine
Un’invasione di campo a pochi secondi dalla fine. È quello che accadrà oggi al Parlamento di Strasburgo con il voto sulla risoluzione riguardante "Salute e diritti sessuali e riproduttivi" proposta dalla deputata socialista portoghese Edite Estrela. “Un atto di forza di un parlamento in scadenza”. Lo definisce così Luca Volontè, Presidente della Fondazione “Novae Terrae” nonché Presidente onorario EPP-CD all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Che spiega: “Si tratta di un’iniziativa che va oltre il potere e le competenze del Parlamento europeo e della stessa Unione Europea. Il Consiglio d’Europa ha infatti riconosciuto che in materia di aborto spetta agli Stati membri attuare politiche proprie”. Cosa prevede la risoluzione che verrà votata oggi? La proposta della Estrela promuove l'aborto come un diritto fondamentale, attacca il diritto all'obiezione di coscienza e la libertà di educazione dei genitori. Inoltre invita l'Unione europea a finanziare l'aborto nelle sue politiche estere di aiuto e sviluppo. “Questa risoluzione – aggiunge Volontè – si fa beffe dell'iniziativa dei cittadini europei ‘Uno di noi’, che è stata sottoscritta da più di 1,4 milioni di persone con l'intento di chiedere esplicitamente all'Unione Europea di interrompere i finanziamenti all'aborto e alle attività scientifiche che comportano la distruzione di embrioni umani”.
Comunicato Stampa dei «Giuristi per la Vita» a proposito della istanza presentata al Presidente della Corte Costituzionale in difesa degli embrioni (fonte: culturacattolica.it)
Tempi.it
Una lacrima mi ha salvato. L’inno alla vita di Angèle, “resuscitata” il giorno che le volevano staccare la spina
ottobre 4, 2013 Emanuele Boffi
La vicenda di una donna data per spacciata, che solo grazie a una lacrima ha fatto capire di non essere “un vegetale”. E che ora ha scritto un libro per narrare cosa le è accaduto
Il principio della difesa della vita umana e l’impegno pubblico della fede cattolica
Mons. Gianpaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste
Convegno scientifico-medico – Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Roma, 11 maggio 2013
1. Dedico questo mio intervento ad una riflessione sulla centralità del tema della difesa della vita umana fin dal concepimento per la Dottrina sociale della Chiesa e, in generale, per continuare a permettere che la religione cattolica abbia un ruolo pubblico, come deve necessariamente avere (1).
Ritengo importante situare la riflessione sulla difesa della vita, anche quella condotta dal punto di vista scientifico-medico come viene fatto in questo convegno, dentro la Dottrina sociale della Chiesa, ossia dentro il rapporto della Chiesa con il mondo. Perché in questo consiste il ruolo pubblico della fede cattolica, che non parla solo all’interiorità delle persone, ma esprime la regalità di Cristo anche sull’ordine temporale e attende la ricapitolazione di tutte le cose in Lui, Alfa e Omega. La regalità di Cristo ha un significato spirituale (2), certamente, ma ne ha anche uno cosmico e sociale. Senza questa dimensione pubblica, la fede cattolica diventa una gnosi individuale, un culto non del Dio Vero ed Unico ma degli dèi, una setta che persegue obiettivi di rassicurazione psicologica rispetto alla paura di essere “gettati” nell’esistenza.
2. Innanzitutto il tema della difesa della vita porta con sé il messaggio della natura. Ci dice che esiste una natura e, in particolare, una natura umana. Non ci sono altre motivazioni valide per chiedere il rispetto del diritto alla vita e, per contro, chi non lo rispetta è perché nega l’esistenza di una natura umana o la riduce ad una serie di fenomeni governati dalla necessità. La vita, invece, ci riconduce alla natura orientata finalisticamente, come lingua, come codice (3). La nostra cultura ha perso l’idea di fine (4). Ha cominciato a perderla quando Cartesio ha interpretato il mondo come una macchina e Dio come colui che ha dato un calcio al mondo, o forse anche prima. Oggi viviamo in una cultura post-naturale, come dimostra ampiamente il perversare dell’ideologia del gender (5), da vedersi come una cultura post-finalstica. Il principio di causalità, che nella filosofia classica, era connesso con quello di finalità, se ne è staccato. La realtà non esprime più un disegno ma solo una sequenza di cause materiali. Rilanciare una cultura della difesa della vita significa allora anche recuperare la cultura della natura e la cultura dei fini.
L’inseminazione artificiale genera mostri?
Corrispondenza romana – 4 settembre 2013
(di Lupo Glori) Il 29 agosto 2013 è arrivata nelle sale italiane la commedia canadese diretta da Ken Scott, Starbuck ‒ 533 figli e…non saperlo!, dove un giovane di nome David, che per mantenersi donava il proprio seme ad un clinica di fertilità, all’età di 42 anni scopre di essere padre di ben 533 figli, 142 dei quali vogliono scoprire l’identità del padre e sono sulle sue tracce.