Mentre proseguono i disordini a favore dell’aborto libero e le iniziative di preghiera per contrastarlo, in Polonia i vescovi ribadiscono gli aspetti eugenetici di qualunque forma di aborto legato alla salute del bambino non ancora nato. In questo articolo della CNA la parola all’arcivescovo di Poznań, Presidente della conferenza episcopale polacca nella nostra traduzione.
L’arcivescovo Stanisław Gądecki, presidente della conferenza episcopale polacca, lo scorso 3 novembre ha dichiarato all’agenzia di stampa cattolica polacca KAI che i cattolici dovrebbero opporsi a una modifica della legge che consentirebbe l’aborto in caso di diagnosi infausta di anomalie fetali.
Il presidente Andrzej Duda il 30 ottobre ha annunciato che avrebbe proposto un disegno di legge per consentire l’aborto in caso di “un’alta probabilità che il bambino nasca morto o abbia una malattia o un deficit incurabile che porterà inevitabilmente e direttamente alla morte del bambino”.
Duda ha avanzato la proposta a seguito delle manifestazioni di piazza tenutesi in tutta la Polonia in risposta ad una sentenza della Corte Costituzionale che il 22 ottobre ha deciso che una legge che consenta l’aborto per anomalie fetali è incostituzionale.