Mons. Crepaldi: pillola omicida e aborto-fai-da-te

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Nota post-Missam dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi

 

Noi cristiani, celebrando con una liturgia solenne l’Assunzione di Maria in cielo, affermiamo la vittoria della vita sulla morte e il valore inestimabile della vita stessa.
Purtroppo dobbiamo constatare, con sconcerto, che chi ci governa va in direzione opposta.

Infatti, con un atto amministrativo a cura della Direzione generale intitolato Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, conosciuta come pillola RU 486, il Ministro della Salute ha allargato le maglie dell’interruzione volontaria della gravidanza, cioè dell’aborto, consentendola con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana di gravidanza.

Il tutto presentato come una conquista di civiltà.
Su questo punto è bene essere chiari.

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Dialogare? Costruire ponti? Il Vangelo cosa dice?

Non è possibile perché, come dice il Vangelo, o si è con Cristo, anche inconsapevolemente, o si è contro di Lui.

Dopo l’agghiacciante distruzione di un Crocifisso (a Lizzano – BO), fatta tra bestemmie, urla e alcool…
è necessario riflettere sulla cristianofobia in Italia,
sulle cause che la stanno accrescendo, sui rimedi.
Una soluzione? Roma, appena fondata, nel VI sec. A.C., costruisce mura.

Dialogare? Costruire ponti?

di Roberto Marchesini

San Giovanni Bosco disse: «L’unica vera lotta nella storia è quella pro o contro la Chiesa».
Mentre il papa santo chiarì: «Ci troviamo di fronte ad uno scontro immane e drammatico tra il male e il bene… non solo “di fronte”, ma necessariamente “in mezzo”… tutti siamo coinvolti… con l’ineludibile responsabilità di scegliere».

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La straordinaria gloria dell’Assunzione

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Richiama l’attenzione il fatto che Nostro Signore Gesù Cristo, nella Storia Sacra, ha voluto Lui stesso salire al Cielo alla vista degli uomini e poi ha voluto pure che l’Assunzione della Madonna in Cielo accadesse davanti agli occhi degli uomini. Perché questa Ascensione e poi questa Assunzione dovevano avvenire in questo modo?

Per quanto riguarda l’Ascensione, si spiega per diverse ragioni e la più rilevante di queste è di carattere apologetico. Era necessario che gli uomini potessero dare la testimonianza di questo doppio fatto storico: non solo che Gesù risuscitò, ma che essendo risuscitato salì al Cielo, e la sua vita terrena non continuò. Egli salì al Cielo, e salendo al Cielo aprì il cammino a tutte le innumerevoli anime che erano nel Limbo e che stavano aspettando la Sua Ascensione per sedersi alla destra del Padre Eterno.
Vuol dire che, prima che Nostro Signore entrasse nel Cielo nessuno poteva farlo, poiché solo gli Angeli erano lì. Quindi Egli, nella Sua Umanità santissima, fu la prima persona – essendo nel contempo Uomo-Dio – a salire al Cielo come nostro Redentore; ed aprì la via del Cielo agli uomini.

Ma, c’era un’altra ragione: era necessario che Lui, il quale aveva sofferto ogni sorta di umiliazioni, ricevesse tutte le glorificazioni. E non vi può essere per qualcuno una gloria maggiore e più evidente di quella di salire al Cielo, perché corrisponde all’essere elevato al di sopra di tutte le altitudini. Essere al di sopra di ogni cosa terrena e unirsi a Dio, trascendere tutto questo mondo in cui  siamo e andare nel cielo empireo  dove c’è Dio, per unirsi a Lui eternamente.

Nostro Signore Gesù Cristo volle che la Madonna avesse lo stesso genere di gloria, e che allo stesso modo come Ella aveva partecipato in un modo unico al mistero della Croce, così pure partecipasse alla sua glorificazione. E la glorificazione di Lei doveva avvenire proprio in questo modo, essendo elevata ai cieli.
Tuttavia era un’Assunzione e non una Ascensione.

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Pillola omicida per l’aborto-fai-da-te: parla Mons. Negri

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Mons. Negri a una recente Marcia per la Vita: un appuntamento cui non è mai mancato.

Dopo Mons. D’Ercole (AP) e Mons. Camisasca (RE), un terzo Arcivescovo condanna la decisione del Governo PD.
Lo fa con una fermezza purtroppo ormai desueta, con una profondità che pone al primo posto la vita del bambino cui si impedisce di nascere.
Eccovi il suo comunicato:

 

—–

 

Conosciute le ultime linee guida del Ministero della Salute in merito alla pillola RU 486, mi sono chiesto, non per modo di dire e non ironicamente, di quale salute si intenda parlare e, quindi, in quale modo perverso si voglia tutelarla.

Non bisogna, infatti, dimenticare che la salute rappresenta un impegno di Dio con noi. Qualsiasi prospettiva si assuma per giudicare tali questioni, si deve pur ammettere che Dio interviene nella nostra vita anche attraverso il modo in cui dispensa la salute e la malattia, il bene e il male, anche se fa paura dirlo.

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Card. Burke: un gesto dirompente? tornare al Catechismo!

La famiglia è il luogo ove padre, madre e figli sono chiamati a diventare santi, a tendere alla salvezza eterna, a camminare insieme verso il Paradiso.
Oppure può diventare il luogo della propria condanna, della dannazione, il proprio inferno.
Dipende da quanto i coniugi corrispondano al progetto di Dio su di loro e ad esso conformino anche la prole.
Per riuscirvi, hanno uno strumento eccezionale: il Catechismo, ove la nostra fede viene presentata in modo sistematico.

Come giungere alla salvezza eterna (ed evitare la dannazione), come vivere l’alta vocazione alla verginità, come contrastare il flagello della contraccezione, come promuovere la vita? Sono questi i veri temi, su cui interrogarsi oggi in famiglia e con urgenza.
A richiederlo è la situazione, divenuta ormai davvero preoccupante.

Su tutto questo Jeanne Smits ha intervistato il card. Raymond Leo Burke, sempre distintosi per l’attenzione rivolta a questi argomenti, come dimostrano – tra l’altro – il suo intervento al Rome Life Forum e la sua costante partecipazione alla Marcia per la Vita di Roma.

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Mons. Crepaldi: dopo il coronavirus un nuovo statalismo?

Dopo il coronavirus: la strada della vera libertà
Appunti
✠ Giampaolo Crepaldi

Qualche settimana fa, in piena emergenza coronavirus, ho avuto modo di rendere note alcune mie riflessioni, condotte sia come vescovo sia come convinto promotore della Dottrina sociale della Chiesa, sulla nuova situazione sociale creata dall’epidemia. Come ricordavo in quella occasione, questa esperienza richiede di essere valutata prima di tutto in chiave spirituale e nella visione di una teologia della storia umana segnata dalla caduta e dalla redenzione.
Scriveva infatti Leone XIII nella Rerum novarum che «le cose del tempo non è possibile intenderle e valutarle a dovere, se l’animo non si eleva ad un’altra vita» (n. 17).
Così la Chiesa aiuta gli uomini ad affrontare anche la presente crisi: «La crisi ci obbliga a riprogettare il proprio cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno» (Caritas in veritate, n. 21).
Tenendo conto di questa prospettiva, vorrei ora continuare quelle osservazioni interrogandomi più direttamente su alcune direttive di azione, che assieme ai principi di riflessione e ai criteri di giudizio, fanno parte della proposta della Dottrina sociale della Chiesa.

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Cardinale congolese rivaluta il colonianismo?

«Il nostro fallimento non è colpa dei bianchi»
L’omelia del cardinale Ambongo

L’arcivescovo di Kinshasa scuote il Congo parlando in occasione del 60esimo anniversario dell’indipendenza: «Abbiamo occupato i posti dei bianchi, ma non abbiamo usato il potere per servire il popolo»

Riportiamo di seguito in una nostra traduzione ampi stralci dell’omelia che il cardinale congolese Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, ha pronunciato il 30 giugno in occasione del 60esimo anniversario dell’indipendenza della Repubblica democratica del Congo.
Il cardinale, come si può capire da questa intervista a
Tempi, si è sempre battuto per liberare il suo paese dalla cattiva politica del dittatore Joseph Kabila, che ancora riesce a governare da dietro le quinte in spregio alla Costituzione e alla volontà popolare.

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Card. Burke: il Preziosissimo Sangue e la battaglia per la vita umana

Durante questo mese [di luglio] dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, è opportuno riflettere sull’apostolato fondamentale, che promuove il rispetto per l’inviolabile dignità della vita umana, poiché Cristo ha versato il Suo Sangue per la salvezza di tutti gli uomini.

Esorto i soldati della vita a persistere, sempre più numerosi, nella battaglia contro la cultura della morte: non potremo mai accettare l’attacco ai nostri fratelli e sorelle, innocenti e indifesi.

È il Preziosissimo Sangue di Gesù che ci anima e ci mantiene forti per la battaglia“.

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Nuovo Direttorio Catechesi: rilanciare il Catechismo autentico, NO al politicamente corretto

Il dimenticato Compendio, strumento ineludibile per la Catechesi: solo 206 pagine, 6,17€ su Amazon

Urgente il ritorno al Catechismo della Chiesa Cattolica (S. Giovanni Paolo II) e del relativo Compendio (Benedetto XVI).
Scongliare l’uso di altri catechismi, fossero anche della CEI.

Il nuovo Direttorio per la Catechesi è un testo confuso che, benché non privo di verità, è ricco di luoghi comuni del politicamente corretto.
In definitiva, un testo da sconsigliare e che, fortunamente, non è ancora disponibile online.

Bene la condanna dell’ideologia gender, ma falso che sia propria di “una prospettiva di fede”: la lotta all’ideologia omosessualista nasce da una prospettiva di ragione e di natura.
Molto male l’apertura all’islam, nemico millenario e inconciliabile del cattolicesimo.

Scegliere ciò che è prioritario: in Italia 76.318 aborti procurati nel 2018 pari a 210 al giorno: un numero incomparabilmente superiore a quello dei clandestini.

I “poveri” e gli “utimi” non sono quelli che hanno pochi euro, ma sono i poveri spirituali, che in Italia sono milioni.
Chi più povero dell’ateo o dell’agnostico?
Indispensabile tornare al proselitismo e alla missione!
Senza dimenticare che la povertà corrente è conseguenza dell’azione del Governo di orientamento socialista e welfarista:

Importanza degli emarginati, ma i veri emarginati sono i cattolici, per giunta perseguitati, prima ancora di tutti gli altri.

Assurdo il rilievo dati ai temi ecologici, quando in Italia si sta per approvare una legge che vieterà ai cattolici di parlare.

Pertanto, dalla sintesi sottostante sono state tolte le parti più equivoche e scandalose. (altro…)

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Vescovi Usa durissimi contro la magistratura suprema

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito il 15 giugno che i datori di lavoro non possono licenziare i lavoratori a causa del loro orientamento sessuale o dell’identità di genere autodeterminata.

La decisione ha considerato un trio di casi di discriminazione dinanzi alla Corte, due dei quali hanno coinvolto dipendenti che hanno dichiarato di essere stati licenziati a causa del loro orientamento sessuale.
Un terzo caso ha coinvolto un uomo che ha perso il lavoro in una casa funebre del Michigan dopo un intervento chirurgico di transizione di genere ed è tornato al lavoro vestito da donna; la casa funeraria aveva politiche di abbigliamento specifiche per il sesso per i dipendenti. La questione controversa verteva sulle protezioni contro la discriminazione sessuale nel titolo VII della legge sui diritti civili e se queste si applicassero anche alla discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
Lunedì, la maggioranza della Corte ha stabilito che «Un datore di lavoro che licenzia un individuo solo per essere gay o transessuale viola il Titolo VII».

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