Crociate e Inquisizione cattive, Medioevo delle streghe e dei roghi, Sicilia tollerante con i musulmani?
Nel libro “Ma l’Inquisizione ha fatto anche cose buone?”, lo scrittore Rino Cammilleri smonta, con le armi della ragione e fatti storici alla mano, molti falsi miti ideati da una storiografia faziosa e fondamentalmente anticattolica.
Ecco qualche esempio.
Si può dunque rispondere affermativamente alla domanda che dà il titolo al quinto volume della raccolta “Il Kattolico”, ossia
Ma l’Inquisizione ha fatto anche cose buone? (Fede&Cultura 2020, pp. 140), nel quale Rino Cammilleri – firma nota ai lettori della
Nuova Bussola – smonta, con le armi della ragione e citando i fatti storici, molte credenze comuni elaborate da una storiografia faziosa e pregiudizialmente anticattolica relativamente a crociate, Inquisizione, Medioevo delle streghe e dei roghi e al mito della Sicilia tollerante con i musulmani.
“
Con l’Inquisizione la Chiesa crea il primo fondamentale pilastro della moderna giustizia, quella creata per perseguire d’ufficio i crimini”.
In queste parole dello storico Paolo Prodi, già rettore dell’Università di Bologna, emerge un merito dell’Inquisizione di grande rilievo: tale tribunale ha di fatto contribuito a trasformare il diritto romano-barbarico, accusatorio e fondato sulla semplice querela di parte, in diritto d’ufficio.
Insomma, per quanto strano possa oggi apparire, vista la leggenda nera diffusa nel “tritacarne della scuola di Stato e dei media”, è stata proprio “l’Inquisizione a inventare, nel procedimento, il verbale, l’avviso di garanzia, l’appello e, insomma, tutti quegli accorgimenti a tutela dell’imputato che oggi chiameremmo garantismo”.